Lo Spazio è un campo di battaglia, i satelliti sono gli obiettivi

La prima volta in cui ci siamo affacciati allo spazio circumterreste non l’abbiamo fatto con le migliori intenzioni: il primo artefatto umano uscito dalla nostra atmosfera è stato infatti un missile V2 usato dalla Germania di Hitler come arma di rappresaglia durante la Seconda guerra mondiale.

Sito di lancio di missili V2 in Germania © Roger Viollet/Getty Images

Lo Spazio è legato nell’immaginario collettivo a gloriose esplorazioni frutto di grande collaborazione tra Stati, ma dalla Guerra fredda a oggi è diventato sempre più l’ambiente di un nuovo tipo di confronto militare.

Immagine da satellite del Centro Shahroud per lo sviluppo di missili in Iran © 2020 Planet Labs Inc.

“Mentre armi laser spaziali rimangono ancora fantascienza – ha affermato Alessandro Pascolini dell’Università di Padova nel corso della conferenza ‘Strategie spaziali: il confronto militare nello Spazio’ tenutasi recentemente all’Università di Ferrara – il processo di militarizzazione dello Spazio è una realtà, con la diffusione dell’uso di satelliti militari per il controllo di lanci di missili, la rilevazione di esplosioni nucleari o l’osservazione delle capacità militari avversarie”. In molti casi gran parte dei satelliti lanciati per usi civili-commerciali vengono utilizzati anche per le telecomunicazioni e la gestione del campo di battaglia.

L’importanza di una simile strumentazione in orbita rende fondamentale la difesa di questi sistemi, e la proliferazione di una tecnologia “anti satellite” è la prospettiva attualmente più preoccupante per il delicato equilibrio strategico mondiale. Dunque, secondo Pascolini che, da fisico esperto di strategie militari, ha affrontato la questione all’interno del ciclo di conferenze “Non voglio mica la Luna”, organizzate dal Laboratorio DOS – Design of Science dell’Università di Ferrara, se per ora non dobbiamo aspettarci un conflitto con testate nucleari provenienti dallo Spazio (vietato dagli accordi internazionali), siamo già da tempo nel pieno di una corsa agli armamenti che riguarda satelliti e sistemi anti satellite 

Guerra di satelliti

I Sistemi anti satellite (ASAT nella nomenclatura internazionale) possono danneggiare le strumentazioni spaziali in vari modi: per esempio ricorrendo ad armi a impatto (come i missili),  che provocano la distruzione del satellite, ma anche la produzione di un grande numero di detriti spaziali, la cui crescente presenza in orbita attorno alla Terra rappresenta un pericolo per gli astronauti e per ii gli stessi  satelliti “di servizio” che si vogliono difendere.

Rappresentazione grafica di un missile che abbatte di un satellite.

Per evitare questo rischio, i militari si rivolgono ad ASAT  che danneggiano il satellite bersaglio con l’emissione di laser, onde o impulsi elettromagnetici, o ad ASAT di tipo cybernetico, che alterano le reti di dati e quindi le informazioni e i sistemi di comunicazione nemici, contribuendo così a delineare un nuovo  ambiente di guerra: il cyberspazio.

A seguito del ritiro degli Stati Uniti dal trattato Anti-Ballistic Missile (ABM) del 1972, i sistemi anti satellite non sono più vietati. Nell’attuale clima di assenza di forme di controllo condivise, diventa significativa la riduzione della vulnerabilità dei satelliti, proteggendo, anziché esporre al rischio di attacchi, i sistemi spaziali.

Se può essere difficile pensare a uno Spazio tanto affollato, è forse più facile notare quanto dalla difesa dei sistemi in orbita dipenda l’integrità di quei servizi garantiti dai satelliti per una società ad alta tecnologia come la nostra.

Rendering artistico della connessione Internet via satellite nello spazio.

Alla luce di queste silenziose guerre stellari, diventano forse più chiare le parole di Lyndon Johnson: “essere primi nello Spazio vuol dire essere primi in tutto. Governare lo Spazio significa governare il Mondo”. L’uso duale della tecnologia spaziale per obiettivi pacifici e militari rende inevitabile la corsa allo Spazio e la sua integrazione nella politica di sicurezza e difesa. La salvaguardia delle società terrestri dipende sempre più dalla difesa dei sistemi in orbita.

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