Nuova missione spaziale per Samantha Cristoforetti. L’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha confermato che l’astronauta più amata dagli italiani tornerà in orbita. La decisione è stata presa durante il Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (European Space Agency, ESA), svoltosi a Siviglia il 24 novembre scorso.
Molto felice di questa nuova missione, il capitano dell’Aeronautica militare italiana ha commentato affermando che “in un’intera generazione pochi sono coloro che riescono a diventare astronauti, ma è bello avere un grande sogno e io ho avuto la fortuna di vederlo realizzare”.
La decisione è stata presa grazie al ruolo e agli investimenti del nostro Paese nell’esplorazione spaziale. La delegazione italiana al Consiglio ministeriale ESA 2019 ha infatti destinato quasi un miliardo di euro come contributo al budget dell’ESA per i prossimi tre, quattro anni.
“Pensavo: ‘Bentornata a casa, Samantha! Benvenuta’. E pensavo anche che era strano essere di nuovo sul pianeta, dopo aver visto tutto dall’alto. Che ero ricaduta dentro i confini di una nazione, dopo aver visto che, dallo spazio, confini non ce ne sono proprio. E pensavo che, se è vero che siamo tutti fatti di spazio, lo spazio me lo ero portato a terra dentro di me. E pensavo: ‘A quando, la prossima volta?’.”
Così scriveva Samantha Cristoforetti nel libro per ragazzi “Nello spazio con Samantha” in merito alla sua prima esperienza in orbita avvenuta tra il 2014 e il 2015. La sua domanda, dopo qualche anno, ha avuto la risposta che desiderava.
In attesa di conferme sulla data di inizio della missione – nella migliore delle ipotesi non prima della fine del 2022 – Astrosamantha sta portando avanti addestramenti per mantenersi pronta e in forma.
Ricordiamo che durante la sua prima missione nel 2015 sulla Stazione spaziale internazionale (International Space Station, ISS) Samantha Cristoforetti ha condotto l’esperimento Drain Brain per monitorare i parametri fisiologici della circolazione sanguigna, con uno strumento chiamato pletismografo. Questo particolare strumento è stato interamente sviluppato all’interno del Dipartimento di fisica e scienze della Terra dell’Università di Ferrara in collaborazione con la sezione di Ferrara dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) ed è oggi esposto nella mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna” presso la sede di Palazzo Turchi di Bagno dell’Ateneo estense.
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Samantha di nuovo in orbita
La missione nel 2022
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