Un cielo pieno di mini-lune

Ruotano attorno al nostro pianeta per un po’, e poi scompaiono

Ruotano attorno al nostro pianeta per un po’, e poi scompaiono

Per amanti traditi, poeti incompresi e condottieri pensierosi, la Luna è sempre stata simbolo di solitudine. In realtà, come ci mostra uno studio recentemente pubblicato su The Astronomical Journal, la Luna è in buona compagnia: continuamente, piccoli corpi celesti vengono catturati dalla gravità terrestre, trattenendosi per alcune rotazioni. 

La presenza di questi Temporarily Captured Orbiters (TCO), detti comunemente mini-lune, intorno alla Terra, come ad altri pianeti, è stata teorizzata un centinaio di anni fa, ma solo da poco tempo sono possibili osservazioni dirette di questi fenomeni.    

Possibile TCO esploso nei cieli di San Francisco, USA, il 17 ottobre 2012 ©NASA Robert P. Moreno Jr.

La prima conferma della loro presenza è del 2006, quando è stato osservato un asteroide “rimasto a bordo” della nostra orbita per circa undici mesi. Dopo aver alzato il pollice ed essere salite a bordo, queste autostoppiste cosmiche possono infatti accompagnarci in viaggio per pochi giorni come addirittura per alcuni anni, facendo compagnia – oltre che alla Luna – anche ai satelliti artificiali. 

Tra le mini-lune che si trattengono troppo a lungo in orbita, alcune sono destinate a un tragico incidente: avvicinandosi troppo alla Terra, e surriscaldandosi in attrito con l’atmosfera, possono trasformarsi in stelle cadenti particolarmente lente e luminose. Lo 0,1% delle meteore potrebbero infatti essere mini-lune. Un esempio è la striscia luminosa particolarmente lunga avvistata nel 2016 dagli astronomi di Perth nei cieli dell’Australia.

Il meteorite che è deflagrato sopra Perth, Australia, nel novembre 2016 è stato identificato come mini-luna ©Fireballs in the sky Curtin University

La parte difficile della ricerca sulle mini-lune è andarle a scovare. Piccole, temporanee e imprevedibili, sono estremamente difficili da trovare nel cielo notturno. Anche quando si rendono visibili cadendo sulla Terra, per distinguerle dai semplici asteroidi servono complessi calcoli che permettano di supporre la loro orbita prima dell’impatto. Non certo un lavoro da amatori armati di cannocchiale! 

Ma cosa ce ne facciamo di queste piccole passeggere che ogni tanto salgono a bordo della nostra orbita? Come ci spiega Shober, astrofisico dello Space Science and Technology Centre, gli asteroidi sono una preziosa fonte di metalli utili come il nichel. Averne alcuni nelle immediate vicinanze permetterebbe di avviare estrazioni di minerali senza doverci avventurare nello spazio più lontano dove l’operazione sarebbe troppo complicata e costosa. 

Pioggia meteorica di probabili mini-lune in Repubblica Ceca e loro composizione elementare, Clark et al. 2016 ©2016. The-American-Astronomical-Society

Le mini-lune offrono anche prospettive dal punto di vista del progresso scientifico, perché possono portarci campioni da analizzare direttamente nel nostro cortile di casa, come dei fattorini spaziali. Fino ad ora abbiamo utilizzato per questo scopo i meteoriti caduti sulla superficie terrestre o le rocce lunari riportate dagli astronauti, come documenta la sezione “Come è fatta la Luna” della mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”. Inoltre sarebbero una buona base per allenarci a missioni spaziali che abbiano come punto di partenza proprio degli asteroidi.