Lisa Milani da Unife alla NASA per migliorare le previsioni meteo da satellite

Interventi climatici estremi e riserve idriche al centro della sua ricerca

Dal 2018 è nel team del programma Global Precipitation Measurement (GPM)  che offre contributi essenziali alla conoscenza delle riserve idriche del Pianeta e dei cambiamenti climatici. La storia professionale di Lisa Milani, trentanove anni, parte dall’Università di Ferrara dove si è laureata in astrofisica e fisica dello spazio e ha conseguito il dottorato di ricerca in fisica.

Lisa Milani

Dopo aver lavorato all’Università di Ferrara e per il Consiglio nazionale delle ricerche (Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima) si è trasferita negli Stati Uniti  dove ha lavorato per lo Space Science and Engineering Center a Madison (Wisconsin) e per la Michigan Technological University.

Dal 2018 è a Washington DC dove è ricercatrice presso l’Earth Sciences Division della Nasa, unità di ricerca che opera presso lo Space Flight Center fra i più importanti centri di riferimento per la realizzazione di veicoli spaziali e nuove tecnologie per lo studio della Terra, delle stelle e dell’Universo.

Lisa Milani fa parte del team che ha lanciato il programma Global Precipitation Measurement che, utilizzando una rete internazionale di satelliti, studia le precipitazioni  per migliorare tempestività e accuratezza delle previsioni degli eventi climatici, anche estremi, che interessano la Terra e le sue riserve idriche.

Lisa, in particolare, si occupa di ricerche sul telerilevamento da satellite delle precipitazioni nevose, un’attività particolarmente complessa in quanto i cristalli di neve, diversamente dalla pioggia,  si presentano con forme e dimensioni ampiamente variabili, rendendo complesse e incerte stime e misurazioni effettuate da satellite e anche da Terra.

Lisa Milani racconta la sua esperienza