Misurare i pianeti e rendere visibile l’invisibile. La scuola va al museo dell’Università di Ferrara

Grazie al lavoro dei docenti volontari di “Fisici senza frontiere”, coordinati da Susanna Bertelli, 800 alunni delle scuole primarie e 380 studenti delle scuole secondarie di secondo grado hanno potuto lavorare come veri scienziati “mettendo le mani” su esperimenti di laboratorio appositamente realizzati per loro in occasione della mostra Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna 

Il gruppo Fisici senza Frontiere, costituito  da ricercatori dell’Università di Ferrara e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, ha realizzato due laboratori, che si sono svolti da novembre 2019 a febbraio 2020. Il primo, Esploriamo il Sistema solare”, è rivolto alle classi finali di scuola primaria, mentre il secondo, “I raggi cosmici, particelle dallo Spazio”, è pensato per la scuola superiore. 

Il laboratorio ideato per scuola elementare prevedeva tre momenti di approfondimento relativi a tematiche astronomiche diverse. Il primo focus tematico riguardava le distanze tra i pianeti, il secondo la distinzione tra meteoriti, stelle e pianeti. La parte finale del laboratorio era, invece, dedicata ai moti terrestri.

Locandina per il laboratorio “Esploriamo il Sistema solare”

I temi trattati, rispecchiano gli argomenti che il Ministero dell’istruzione richiede vengano affrontati nella scuola primaria. Sebbene le ore dedicate all’Astronomia siano diminuite, infatti, l’elenco degli argomenti da trattare rimane consistente per questo grado scolastico. La scelta degli organizzatori è stata dunque quella di creare un filo conduttore tra scuola primaria e mostra, permettendo agli studenti di ritrovare, seppure in una forma diversa, i concetti introdotti in classe.

Se le indicazioni ministeriali per la scuola primaria mantengono molti nuclei tematici di Astronomia, così non è per la scuola secondaria. In particolare nei documenti relativi alla scuola secondaria di secondo grado compaiono poche nozioni per il primo biennio e solo qualche spunto di approfondimento per la classe quinta. 

Locandina per il laboratorio “I raggi cosmici, particelle nello Spazio” 

Anche in questo caso la mostra ha voluto fornire alla scuola la possibilità di rinforzare tali nuclei tematici, proponendo un’attività sui raggi cosmici. Il laboratorio pensato per la scuola superiore prevedeva un’introduzione teorica all’argomento e la costruzione di una camera a nebbia per rivelare in tempo diretto le tracce delle particelle. La scelta è stata quella di catturare l’attenzione degli studenti rendendo visibile l’invisibile 

 “L’obiettivo – ha dichiarato Bertelli a The Moonwalkers – è creare un ponte tra Università e scuole per avvicinare i giovani alla scienza. Sfruttando il binomio gioco-esperimento, gli allievi, aiutati dai tutor, possono analizzare semplici eventi del vivere quotidiano. Seguendo il metodo scientifico, realizzano esperimenti e discutono i risultati ottenuti. Il ragionamento è favorito da una continua interazione con i compagni e tutor che pongono domande e stimolano la curiosità dei ragazzi. Il linguaggio utilizzato è un punto chiave del laboratorio: grande attenzione è data alle parole e alla comunicazione, rispettando il giusto equilibrio tra l’utilizzo di terminologia specifica e linguaggio ordinario quotidiano.”

Attività didattiche simili a quelle ideate per la mostra vengono organizzate da Fisici senza Frontiere nel corso di tutto l’anno scolastico. La ricchezza di questo gruppo di ricercatori risiede nella capacità di ideare scrupolosamente materiale corretto nel contenuto e di saperlo poi proporre in modo coinvolgente e creativo. 

L’ateneo di Ferrara, con questa attenzione riservata alla didattica, aiuta le scuole a valorizzare una disciplina spesso dimenticata. Le ore scolastiche di Astronomia, seppur ridotte, possono così essere affiancate da ore extrascolastiche ugualmente istruttive, permettendo alle scuole di riportare l’Astronomia in classe.