La mostra “SPAZIO 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna” organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e curata dal Laboratorio DOS – Design of Science dell’Università di Ferrara, si è chiusa con i numeri di un grande successo. Sono stati 7338 i visitatori che, nei 115 giorni di apertura (dal 31 ottobre 2019 al 23 febbraio 2020), hanno varcato il portone rinascimentale di Palazzo Turchi di Bagno, sede del Museo universitario che ha ospitato l’evento.
La mostra, che ripercorreva in senso cronologico le grandi tappe dell’epos spaziale, è stata anche l’occasione per comunicare il contributo scientifico dell’Università di Ferrara in questo ambito, che spazia dai pericoli per il corpo umano in condizioni di assenza di gravità alla protezione degli strumenti di bordo, dalla progettazione di flotte di nanosatelliti orbitanti intorno alla Terra allo sviluppo di strumenti per indagare l’origine e la struttura dell’Universo. Alla sua realizzazione hanno contribuito più di trenta ricercatori appartenenti a differenti dipartimenti e aree disciplinari, dalle scienze fisiche e naturali alla comunicazione, dalla medicina al design.
Oltre alla visita agli exhibit, il programma delle manifestazioni ha offerto altri importanti eventi di approfondimento tematico e di comunicazione. La rassegna cinematografica “La Luna al cinema”, curata da Alberto Boschi di Unife, ha offerto la proiezione in forma seminariale di sei capolavori della storia del cinema, mentre il teatro – a cura di Giuseppe Lipani direttore del Centro Teatro Universitario di ateneo – è stato rappresentato dallo spettacolo itinerante “Che fai tu Luna in ciel”, che ha registrato sold out per le tre rappresentazioni programmate.
Affollatissima e molto apprezzata anche la componente educational per le scuole.Grazie al lavoro dei docenti volontari di Fisici senza frontiere, coordinati da Susanna Bertelli, 800 alunni delle scuole primarie e 380 studenti delle scuole secondarie di secondo grado hanno potuto lavorare come veri scienziati “mettendo le mani” su esperimenti di laboratorio appositamente realizzati per loro negli spazi dell’esposizione. Quindici visite guidate, che hanno coinvolto classi di studenti ma anche gruppi di adulti, sono state realizzate dai curatori della mostra.
Tre conferenze pubbliche hanno articolato la tematica “Non voglio mica la Luna”, per far luce sulle implicazioni giuridiche, strategiche e militari della corsa allo Spazio.
Infine la testata The Moonwalkers, creata per l’occasione dagli studenti del Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Ateneo, ha prodotto quaranta articoli a cui hanno collaborato quattordici redattori, tre webmaster e tre grafici.
Ora che la mostra ha chiuso i battenti, e che le attività collaterali sono terminate, non cessa però il lavoro di ricerca presente nell’Università di Ferrara per contribuire allo sviluppo delle missioni spaziali, alla conoscenza dell’Universo e per raccontare i molteplici aspetti di questa grande impresa. The Moonwalkers continuerà a parlare di tutto questo come ha fatto fino ad ora: intrecciando il rigore scientifico della ricerca dei nostri scienziati, con gli aspetti pop di una cultura che è nata e continua a essere strettamente legata alla comunicazione sui mass media.