In un futuro non troppo lontano, produzione di energia, carenza di cibo e inquinamento non saranno più un problema. Il film “Moon” del 2009 di Duncan Jones comincia così, coinvolgendo lo spettatore con temi estremamente attuali e domandandogli: “Dove siamo adesso?”.
La proiezione ad accesso gratuito, in programma sabato 25 gennaio alle ore 15:30 presso Palazzo Turchi di Bagno, è il terzo appuntamento della rassegna cinematografica “La Luna al cinema” curata dal prof. Alberto Boschi dell’Università di Ferrara nell’ambito della mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”.
Trama
Il film, diretto dal figlio del celebre cantante David Bowie, narra di una grande azienda che ha trovato il modo di soddisfare il fabbisogno energetico del nostro pianeta, estraendo dal lato oscuro della Luna l’elio proveniente dal Sole.
L’unico dipendente della compagnia che lavora nella stazione lunare è Sam Bell, interpretato da Sam Rockwell, incaricato di gestire le attività minerarie e ormai prossimo a tornare a casa, dopo tre anni di lontananza. In questa valle di solitudine, Sam riesce a comunicare con la famiglia solo tramite messaggi registrati e ha come unico interlocutore il computer Gerty (nella versione originale, con la voce di Kevin Spacey).
Tutto sembra procedere tranquillamente verso il rientro sulla Terra, quando Sam inizia ad avere allucinazioni e rimane coinvolto in un incidente perdendo coscienza. Al risveglio non si sentirà più solo…

Approfondimenti
Il film, di carattere fantascientifico ma con forte connotazione drammatica, tratta argomenti che spaziano dalla ricerca scientifica nel campo delle fonti energetiche al senso di alienazione dell’uomo, dal ruolo dell’intelligenza artificiale alle scelte etiche che la scienza si trova sempre più frequentemente ad affrontare.

Tra le ambientazioni lunari, ricreate sulla base delle immagini raccolte dalla sonda giapponese Selene (Selenological and Engineering Explorer, SELENE) attiva dal 2007 al 2009, sono frequenti i richiami a rappresentazioni di missioni spaziali ispirate ai film di fantascienza degli anni settanta e ottanta come “Alien” (1979) e “2001: Odissea nello spazio” (1968): impossibile infatti non associare Gerty al supercomputer HAL 9000 di Stanley Kubrick.

Incuriosita cercherò il film. Grazie della recensione.
Ottimo lavoro…