Non c’è due senza tre: l’India programma un nuovo allunaggio nel 2021

Dopo un fallimento, in ballo prestigio e ruolo internazionale

K. Sivan, amministratore dell’Organizzazione indiana per le ricerche spaziali (Indian Space Research Organisation, ISRO), ha annunciato che nel 2021 l’India proverà ancora una volta, dopo il fallimento della missione Chandrayaan-2, a essere il quarto paese, dopo Stati Uniti, Russia e Cina a calpestare il suolo lunare.

Il programma lunare Chandrayaan (navicella spaziale) è iniziato nel 2008 con il lancio della sonda Chandrayaan-1. A bordo erano presenti numerosi strumenti scientifici utilizzati per  studiare caratteristiche geologiche, chimiche e mineralogiche della luna. La missione si è conclusa nel 2009 con un discreto successo sottolineato dalla raccolta di numerosi dati utili alla mappatura della superficie lunare, nonostante il contatto con la sonda sia stato perso prima del previsto.

Nel 2019 è stata la volta di Chandrayaan-2, che avrebbe dovuto esplorare le aree perennemente in ombra del Polo sud lunare, dove potrebbe essere possibile trovareacqua e testimonianze fossili utili a chiarire alcuni aspetti relativi alla storia e all’ evoluzione del nostro sistema solare.

Dal un punto di vista tecnologico quest’ultima missione risulta più completa e complessa delle precedenti. Oltre alla sonda, sono stati lanciati in orbita un rover (un veicolo costruito e guidato dall’uomo, destinato al trasporto di campioni di terreno e talvolta di astronauti) e un lander (un veicolo d’atterraggio), completamente made in India.

Il razzo multistadio GSLV Mark III in partenza per la missione Chandrayaan-2 (22 luglio 2019). © 2017 ISRO

Suscitando il disappunto di un’intera nazione, il lander si è però schiantato senza mai toccare il suolo lunare, decretando il fallimento della missione.

Prestigio e geopolitica

Gli indiani però non vogliono rinunciare al sogno lunare e ci riproveranno con   Chandrayaan-3: il primo ministro Modi ha infatti dichiarato: “Siamo arrivati molto vicini ma avremo bisogno di andare oltre nei prossimi tentativi”. Per l’India non si tratta solo di prestigio: la missione Chandrayaan-3 è soprattutto un modo di dimostrare al mondo intero che un’economia in costante crescita come l’India possiede un livello tecnologico tale da poter “conquistare la Luna ” in maniera indipendente.

Dopo la fine della Guerra fredda, la partecipazione di nuovi soggetti – pubblici e privati – alla conquista dello Spazio delinea un mutato scenario geopolitico, economico e militare, al quale il Laboratorio di ricerca in storia e comunicazione della scienza Design of Science dell’Università di Ferrara dedica particolare attenzione nell’ambito delle attività collaterali alla mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”.  attraverso il ciclo di conferenze “Non voglio mica la Luna”.

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