Agenzie spaziali e astronauti alleati contro COVID-19

Supercomputer per la ricerca e l’esperienza di vita in spazi ristretti

Bloccate le tradizionali attività dall’emergenza COVID-19,  le agenzie spaziali e gli astronauti si mettono al servizio di governi e cittadini per contrastare l’avanzata  dell’epidemia e migliorarne la gestione.

Le tecnologie spaziali al servizio della ricerca 

L’Agenzia spaziale americana (NASA), in partnership con la National Science Foundation ed il Dipartimento dell’energia USA, ha messo a disposizione degli scienziati che studiano la pandemia da coronavirus SarsCoV2 il supercomputer SGI Altix a 512 processori utilizzato, presso il Centro ricerche Ames, per sviluppare modelli di simulazione sul comportamento del clima.

Più vicino a noi l’Agenzia spaziale italiana (ASI), l’Agenzia spaziale europea (European Space Agency, ESA),in accordo con il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione (Mid) e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, lanceranno il prossimo 31 marzo  Lo “Space in response to COVID19 outbreak”. Il bando, che fa parte della Call to Action “Innova per l’Italia”, prevede un finanziamento di due milioni e mezzo di Euro per sviluppare idee e sperimentazioni , basate su asset spaziali per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia. Le proposte presentate dovranno utilizzare tecnologie dello Spazio e riguardare due ambiti di applicazione, salute e istruzione; le aziende interessate potranno presentare il loro progetti sino al  20 aprile.

La NASA ha messo a disposizione il supercomputer SGI Altix a 512 processori presso Centro ricerche Ames, generalmente utilizzato per sviluppare modelli di simulazione climatici

Astronauti  in prima linea a supporto dei cittadini

Gli astronauti che hanno ricevuto plauso e sostegno durante le loro imprese spaziali ricambiano l’affetto dei cittadini mettendosi al loro servizio per promuovere e supportare comportamenti utili a limitare la diffusione dell’epidemia.

Dopo l’invito di Luca Parmitano a restare a casa, è l’ex astronauta canadese Chris Hadfieldche che sui social insegna come trasformare il soggiorno forzato a domicilio in un’opportunità. Forte dell’esperienza di 166 giorni nello Spazio, in un luogo ristrettissimo e contatti sociali minimi, Hadfield  suggerisce di fare dei giorni di permanenza forzata a domicilio imposti dall’epidemia l’occasione per prendersi maggior cura dei famigliari. Se possibile, fare qualcosa di diverso come imparare a suonare uno strumento,  studiare una lingua, leggere, scrivere.

Quanto agli astronauti dell’ESA, mettono a disposizione di tutti i cittadini confinati nelle loro case la loro esperienza nel vivere in un ambiente ristretto e talvolta in solitudine per lungo tempo. 

L’astronauta Canadese Chris Hadfield da consigli su come vivere al meglio l’isolamento

La mostra “Space Adventure” in corso a Torino, costretta a sospendere le visite ma prorogata all’autunno, sta per lanciare un concorso su Internet rivolto ai ragazzi: dovranno immaginare di trovarsi in totale isolamento durante la simulazione di un viaggio verso Marte e rappresentare con scritti e disegni le loro reazioni emotive. Alla riapertura i lavori dei ragazzi verranno messi in mostra e i contributi migliori verranno premiati dall’organizzatore Extramuseum.it.