Una casa sulla Luna

Successo del primo volo della navicella Orione, che farà la spola con la Terra

La NASA ha grandi piani per la piattaforma Gateway, una piccola stazione spaziale orbitante attorno alla Luna che l’agenzia punta a costruire nel 2022.

Traiettoria dell’Artemis II, la prima missione con equipaggio della navicella spaziale Orione il cui lancio è previsto per il 2022 © NASA

Se per anni avete invidiato chi ha potuto assistere al primo sbarco sulla Luna, adesso dovreste smettere. Saremo ufficialmente la “generazione Artemis”: non solo potremo camminare di nuovo sulla Luna, ma anche viverci. Assisteremo alla costruzione di una vera e propria “linea metropolitana” cosmica con snodo centrale al Lunar Gateway che collegherà la Terra ad altri pianeti e, nel futuro più prossimo, a Marte.

Il mezzo di trasporto che ci porterà fuori dall’atmosfera terrestre si chiama Orione, ed è la navicella spaziale più veloce mai utilizzata.

Nel suo primo test di volo, senza equipaggio, durato quattro ore e mezza, sono stati collaudati lo scudo termico al rientro nell’atmosfera e i sistemi di recupero. 

Recupero della capsula di Orione © NASA/ Josh Valcarcel

La capsula è attualmente sottoposta a una serie di test termici presso la Plum Brook Station della NASA, dove, esposta a temperature che vanno da -212°C a 149°C, si potrà verificare la resistenza dei componenti nell’ostile ambiente spaziale.

A bordo della capsula Orione verremo lanciati in orbita dal razzo più potente mai costruito per attraccare al gateway lunare. Da qui, con un occhio al pannello delle partenze, potremmo usare un lander per scendere sulla Luna o raggiungere Marte usando veicoli di trasporto interplanetari. 

Illustrazione del Gateway lunare © NASA

Entro il 2028 infatti, le missioni Artemis si susseguiranno fino al completamento dei primi “baccelli” abitativi sulla Luna e del gateway lunare, un avamposto in orbita lunare a 400mila km dalla Terra. Questo piccolo spazioporto, per sfruttare la luce solare attraverso i pannelli ed evitare le zone d’ombra, si muoverà lungo un’orbita appositamente studiata, e impiegherà una settimana per fare un giro completo intorno alla Luna. 

Le navicelle spaziali dirette verso la superficie lunare o verso Marte potranno utilizzare il gateway come officina o per rifornimenti di carburante, cibo e ossigeno senza essere costrette a tornare sulla Terra.

Saranno costruiti alloggi, laboratori per la ricerca, porti di attracco per la visita di veicoli spaziali e altro ancora. Delle dimensioni di un monolocale, permetterà agli astronauti di vivere e lavorare a bordo per un massimo di tre mesi alla volta, condurre esperimenti scientifici e fare un giro sulla superficie lunare. 

L’Agenzia spaziale europea (European Space Agency, ESA), di concerto con la Moon Village Association, punta all’insediamento umano sulla Luna attraverso la costruzione di un villaggio lunare  permanente ed espandibile che possa servire come polo di ricerca per l’industria e l’università, per i viaggi commerciali e come terreno di prova per Marte.

Se vi state immaginando con scetticismo scudi energetici simili a mezze bolle di sapone che proteggono una cittadina lunare, siete molto vicini alla realtà, perché l’assenza dell’atmosfera sulla Luna renderebbe infatti impossibile la lunga permanenza dell’uomo a causa degli effetti dannosi dei raggi cosmici e del vento solare. 

Rendering artistico di una base lunare © ESA – P. Carril, foto esposta alla mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”

Nell’idea dello studio SOM di New York, una soluzione potrebbe essere la costruzione, attraverso stampanti 3D, di gusci di regolite un costituente del suolo lunare, intorno alle unità abitative.

“Una casa sulla Luna” è uno degli exhibit della mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”, organizzata da Laboratorio DOS – Design of Science e Sistema museale di ateneo dell’Università di Ferrara presso Palazzo Turchi di Bagno, dove sono esposti, tra l’altro, un’immagine del progetto Moon Village a cui sta pensando Esa, i primi certificati di vendita del territorio lunare e il modellino della Base lunare Alpha di Spazio 1999, serie televisiva britannica degli anni Settanta.

Exhibit “Una casa sulla Luna” della mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”

Se allora la Terra comincia a starvi stretta, esistono agenzie che al costo di quarantacinque euro possono vendervi 500 metri quadrati di Luna. Sebbene sia incerto il principio giuridico su cui si fonda la vendita di un pezzo del nostro satellite, per come stanno andando le cose potreste avere una casa vacanze con una vista assolutamente spaziale.